E così, con un solo gesto, hanno consegnato alle loro figlie l’insegnamento di tutta una vita: l’unica cosa che conta è amare. Da quando c’è Maria, ho imparato tante cose. Innanzitutto che le parole non sono tutte uguali, e contano. Da quando c’è Maria non dico più «una Down», ma «una persona con la sindrome di Down» o, ancora meglio, «una persona che ha anche la sindrome di Down». Perché Maria è prima di tutto una persona, non una malata. Bello, no?